In questa guida spieghiamo come lavare i piatti a mano.
Risulta essere forse ancora maggiore il numero delle persone che lavano i piatti a mano rispetto a quello di coloro che usano la lavastoviglie. Del resto, alcune cose devono comunque essere lavate a mano, ed è più economico e rispettoso dell’ambiente lavare a mano poche stoviglie che non far partire una macchina mezza vuota: una lavastoviglie utilizza quattro volte l’acqua necessaria per riempire il lavello della cucina, oltre a consumare elettricità. Quando avete ospiti a cena, non sempre la lavastoviglie contiene tutte le stoviglie usate; alcune dovranno quindi essere lavate a mano.
Risulta essere consigliabile indossare guanti di gomma per proteggere la pelle delle mani, che potrebbe screpolarsi col pericolo di infezioni. Inoltre, con i guanti potrete usare acqua leggermente più calda.
Regole per lavare a mano
-Raccogliete e impilate tutti i piatti, eliminando i residui di cibo.
-Disponete i piatti nella sequenza in cui devono essere lavati.
-Mettete in ammollo teglie e pentole molto sporche.
-Riempite il catino con acqua calda e qualche goccia di detersivo per i piatti.
-Lavate prima le stoviglie delicate e meno sporche, poi quelle più pesanti e più sporche.
-Usate strofinacci puliti e asciutti per asciugare.
Suggerimenti per ottimizzare i lavaggi
-Mettete un foglio di carta da cucina sul piatto rotante del microonde per raccogliere gli schizzi.
-Foderate la piastra del grill e la teglia del forno con un foglio di alluminio.
-Non lasciate che il cibo bruci sulle padelle in fase di cottura.
-Lasciate in ammollo le stoviglie da forno mentre lavate i piatti.
Si potrebbe discutere a lungo di quale sia l’ordine corretto per lavare i piatti, ma in genere le stoviglie meno sporche e più delicate vanno lavate per prime, lasciando quelle più sporche per ultime. Quindi, si inizia da bicchieri, tazze, piattini e posate per proseguire con i piatti e arrivare infine agli utensili da cucina e alle pentole. Detto questo, ognuno ha le proprie preferenze: la cosa importante, però, è che a metà lavaggio il catino venga riempito con acqua pulita.
Potete accelerare il lavaggio dedicando un minuto alla preparazione. Radunate tutto, eliminate gli avanzi di cibo, impilate le stoviglie nella sequenza in cui volete lavarle sul ripiano accanto al lavello. In questo modo, eviterete di dovervi allungare continuamente per prenderle. Riempite teglie e pentole molto sporche con un po’ d’acqua e lasciatele in ammollo mentre lavate i piatti. Potrà anche essere necessario strofinarle, ma l’ammollo è comunque utile. Sui depositi molto resistenti aggiungete un cucchiaio di detersivo biologico in polvere e fate bollire per dieci minuti, in modo da sciogliere i residui di cibo più ostinati.
Il catino e lo strofinaccio per asciugare i piatti devono sempre essere puliti, perché i batteri proliferano rapidamente sulle superfici umide. Alcune persone preferiscono usare un catino di plastica, che protegge bicchieri e stoviglie evitando che sbattano contro le pareti dure del lavello. I catini di plastica, gli scolapiatti e i cestini per le posate devono essere lavati regolarmente. Se impilate le stoviglie direttamente su una griglia di scolo in acciaio, metteteci sopra un panno assorbente per evitare che i bicchieri si scheggino o si crepino. Riempite il catino con acqua bollente – a una temperatura che possiate sopportare – e aggiungete qualche goccia di detersivo liquido. Alcuni di questi detersivi contengono agenti antibatterici che non sono effettivamente necessari, perché l’azione del sapone, dell’acqua calda e di una buona asciugatura consente già l’eliminazione dei germi. L’uso prolungato nel tempo di detersivi antibatterici ne diminuisce l’efficacia, rendendo i batteri più resistenti.
Gli accessori che usate, come strofinacci per i piatti, spazzola, spugne abrasive e pagliette metalliche, devono essere puliti. Ricordate però che le spugne sono poco igieniche, perché possono ospitare batteri nei fori.
Se non avete una paglietta a portata di mano, accartocciate un foglio di alluminio, che ha la stessa funzione. Per evitare che la paglietta in ferro si arrugginisca, conservatela in un sacchetto di plastica nel congelatore.
Dopo il lavaggio, per eliminare il sapone, sciacquate tutto sotto l’acqua corrente. Non c’è accordo su quale sia il metodo più igienico per asciugare i piatti. C’è chi preferisce l’asciugatura all’aria per evitare contaminazioni con strofinacci sporchi e umidi, rischio che si può comunque eliminare con l’uso di strofinacci puliti. Per il vetro è preferibile usare strofinacci in lino, che non lasciano peluria.