La cantina è sempre stata, nel passato, oggetto di attento studio da parte dei costruttori.
In particolare, era curato lo spazio destinato alla sistemazione e alla conservazione del vino, in botti o in bottiglie, o, comunque, di tutti quei prodotti che devono essere conservati in specifiche condizioni di umidità e di luce. Oggi, questa tradizione si è conservata solo in campagna o, comunque, in certe case unifamiliari, mentre in città, con la diffusione dei palazzi formati da più appartamenti e sulla base di una concezione dell’uso dello spazio abitativo in termini restrittivi, la cantina è diventata un locale supplementare all’abitazione, di solito posto nel seminterrato, adibito a ripostiglio di tutto ciò che non è possibile far entrare nei locali veri della casa. In ogni caso, può non essere difficile razionalizzare il pur limitato spazio a disposizione con semplici accorgimenti e attrezzature.
Non bisogna, poi, dimenticare che la cantina, una volta resa abitabile, può essere usata per gli scopi più diversi, aggiuntivi e supplementari rispetto all’abitazione: può diventare, per esempio, la camera oscura per lo sviluppo e la stampa delle fotografie, il locale per i giochi dei bambini, la tavernetta per gli incontri del tempo libero.
Lo spazio destinato alla conservazione del vino dovrebbe essere al riparo della luce del sole e dovrebbe avere una temperatura costante di 12-14 gradi. Fare attenzione, quindi, che la cantinetta non sia troppo vicina alla centrale dell’impianto di riscaldamento.
La struttura più importante di una cantinetta è, naturalmente, il mobile portabottiglie, che può essere realizzato facilmente anche con i mezzi artigianali dell’appassionato di bricolage, come è indicato nelle pagine seguenti.
Se, poi, spazio a disposizione permettendolo, si decide di acquistare il vino in damigiana (più conveniente dal punto di vista economico), è necessario procurarsi tutta una serie di piccole attrezzature per poterlo imbottigliare. Prima di tutto, occorre un supporto qualsiasi per la damigiana, che abbia un’ altezza non inferiore a quella delle bottiglie, che è di circa cm 30: porre la damigiana più in alto del la bottiglia che si vuole riempire facilita il travaso. Disponendo di acqua corrente, sono poi utili una tinozza per immergervi le bottiglie vuote e l’attrezzatura per lavarle e farle sgocciolare: spazzole, sciacquabottiglie a getto e uno scolabottiglie. Provvedersi anche di tubi di gomma o di plastica, di un imbuto e di una canna con rubinetto a chiavetta di legno per il travaso vero e proprio. Infine, servono un tappabottiglie e i tappi per le bottiglie, la damigiana e la canna.
Una volta sistemata la damigiana sul supporto, lasciar riposare il vino per alcuni giorni prima di travasarlo. Almeno 24 ore prima di travisare il vino, passare i tappi delle bottiglie nell’olio di paraffina e sciacquarli nel vino stesso; al momento dell’imbottigliamento, le bottiglie devono essere perfettamente sciacquate e asciugate. Una volta effettuato il travaso, tappare ed etichettare le bottiglie, poi depositarle sempre coricate.