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Valido ed utile elettrodomestico per rendere l’ambiente, l’aria più salubre, riducendo così l’insorgenza di molti disagi fisici come allergie, asma, sinusiti, difficoltà respiratorie. Il deumidificatore però non è solo valido per eliminare o ridurre l’umido in casa, durante l’inverno e “sanare” i muri, ma anche per sanare l’aria d’estate e ridurre la temperatura percepita.
Deumidificatore in inverno e estate
Deumidificatore: d’inverno scalda
Il deumidificatore d’inverno toglie l’umido e se d’estate, questo ha effetto soffoco, d’inverno crea effetto bagnato sulla pelle, freddo, dolori…
Il deumidificatore asciuga, quindi dona questo sollievo al nostro ambiente, aiuta a ridurre la diffusione di agenti patogeni, riducendo allergie (ideale come vedremo associarlo allo ionizzatore), problematiche alle vie respiratorie, articolari, per non parlare della salubrità della casa in sé, infine aumenta da 0,5-1° gradi la temperatura dell’ambiente. Alcuni deumidificatori hanno anche la funzione asciuga biancheria, utilissima d’inverno.
Deumidificatore: d’estate riduce la temperatura percepita
Il deumidificatore non rinfresca l’aria, per questo servono i climatizzatori, ma può svolgere un’altra funzione, forse molto più salutare: ridurre la temperatura percepita. Come riportato nella tabella, ad esempio, se la temperatura è di 33° con un tasso di umidità del 60% , la temperatura percepita è 38°. Vero il climatizzatore emette lievemente caldo, come visto prima, ma caldo asciutto. Risultato meno umido in casa, facilità di respirare, meno caldo percepito, meno malesseri.
Come Scegliere il Deumidificatore
Esistono due tipologie di deumidificatori:
-Deumidificatori a sali
– Deumidificatori elettrici
Deumidificatori a sali
Utili per piccoli ambienti, contengono composti salini o altri materiali argillosi con alte proprietà igroscopiche. Sono poco ingombranti, non rumorosi, semplici da usare, ma decisamente con poca capacità di lavoro, proprio perchè sfruttano un’azione passiva. Per questa ragione, come detto il deumidificatore a sali non è adatto a trattare l’aria di grandi volumi e deve pertanto essere impiegato esclusivamente in piccoli vani da 10-12 metri quadri al massimo. L’autonomia del deumidificatore a sali è quindi limitata a circa 2-3 mesi in funzione della qualità dei composti salini impiegati. Decisamente inutile se lo si vuole sfruttare per eliminare l’umidità da calura estiva. Ottimo per la casa estiva.
Deumidificatori elettrici
A differenza di quelli a sali, non si esauriscono, richiedono, ovviamente, come qualsiasi elettrodomestico, alcune operazioni di manutenzione dopo ore di lavoro. Risultano ideali sia d’inverno, sia d’estate.
L’aria viene aspirata da una ventola e spinta verso una serpentina di raffreddamento. A contatto con quest’ultima il vapore acqueo presente nell’aria si condensa e l’acqua viene raccolta in un serbatoio. Esistono di varie dimensioni e capacità, anche se i più comuni sono sicuramente i deumidificatori portatili, ma risultano comunque più efficienti dei precedenti in caso di temperature elevate ed in condizioni di maggiore umidità (maggiore del 45%)
Capacità lavoro
Quando si sceglie il deumidificatore elettrico, la caratteristica più importante da valutare è la sua capacità di lavoro, espressa anche in termini di capacità di deumidificazione, in altre parole i litri di acqua estraibili nell’unità di tempo (ora o giorni). Tanto più alto è questo valore, più elevata è la sua capacità di trattare luoghi con alto tasso di umidità. Se ad esempio dobbiamo deumidificare zone particolarmente umidi, bisogna orientarci sui 20-30 litri al giorno.
Ma come determinare la portata perfetta del deumidificatore?
Come prima cosa, è necessario conoscere due informazioni: l’attuale livello d’umidità e la grandezza dell’ambiente che desideri deumidificare.
Calcolo metratura= Moltiplica base x larghezza. I valori dei deumidificatori vengono calcolati su una ipotetica altezza dell’ambiente di 2,3 mt.
Se l’altezza dell’ambiente diverge dall’altezza standard, la superficie deve essere convertita con la seguente formula:
superficie (c) = superficie (e) x (2,3 / altezza)
superficie (c) = superficie corretta in m2
superficie (e) = superficie effettiva in m2
altezza = altezza effettiva in m
Per una valutazione del tasso di umidità potete acquistare anche il termometro igrometro, investendo anche pochissimi euro.
Chi desidera una valutazione più accurata è consigliabile l’acquisto di una stazione meteo, forse appena più cara ma più precisa.
Una volta che avrai queste informazioni, puoi utilizzare la seguente tabella per aiutarti a determinata la portata minima del deumidificatore che andrai ad acquistare.
Condizione dell’ambiente
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25 mq
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50 mq
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100 mq
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150 mq
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50%-60% di umidità
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15 litri
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20 litri
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30 litri
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35 litri
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60%-70% di umidità
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15 litri
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20 litri
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30 litri
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35 litri
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70%-85% di umidità
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20 litri
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25 litri
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35 litri
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40 litri
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85%-100% di umidità
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20 litri
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25 litri
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35 litri
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40 litri
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A queste indicazioni di massima, puoi aggiungere alla portata minima alcuni litri, se sono presenti una o più delle seguenti situazioni.
-Se la tua abitazione è situata in una città umida, aggiungi circa 5 litri alla portata;
-Se nell’ambiente da deumidificare vivono più persone, aggiungi circa 2,5 litri alla portata;
-Se sono presenti delle porte e delle finestre, aggiungi circa 2,5 litri alla portata;
-Se nella stanza sono presenti una lavatrice o un’asciugatrice, aggiungi circa 2,5 litri alla portata.
Potenza e Consumi e Classe energetica
Si parla di un elettrodomestico utilizzato per lunghi cicli di lavoro, anche se la gran parte dei deumidificatori moderni, hanno un consumo elettrico intermittente, ossia il loro assorbimento energetico maggiore avviene ad intervalli più o meno regolari e non in continuo. Per questo motivo il consumo elettrico va calcolato dalla somma dei vari cicli di utilizzo. Per indicare alcuni ordini di grandezza, la potenza del deumidificatore può variare da un minimo di poco inferiore ai 100 Watt, per i modelli più piccoli, fino ad un massimo di 800 Watt, per le versioni commerciali progettate per grandi ambienti. Alle comuni condizioni domestiche della maggioranza delle abitazioni, sono sufficienti in genere deumidificatori caratterizzati da una potenza media di circa 300 Watt. Come accennato, il deumidificatore non opera in maniera continua, se non nella prima fase: una volta raggiunta nell’ambiente la percentuale di umidità da noi impostata, si accende solo ogni tanto. Pertanto, un deumidificatore da 300 W potrebbe consumare 300 W x 1 h = 0,3 kWh di energia elettrica nella prima ora di funzionamento, ma alquanto meno (soprattutto in media) nelle ore successive.
Occorre sapere che l’efficienza energetica dei deumidificatori dipende essenzialmente dalla temperatura dell’ambiente in cui vengono utilizzati. Lo stesso apparecchio può, ad esempio, funzionare in modo molto efficiente a una temperatura ambiente di 20 °C ed essere inefficiente a 15 °C. Per questo motivo, vengono stabilite tre temperature standard alle quali viene misurata l’efficienza energetica:
10 °C (ad esempio, centrali idriche ecc.)
15 °C (ad esempio, cantine, archivi, atelier, ecc.)
20 °C (ad esempio, abitazioni ecc.)
Funzioni aggiuntive
Nella scelta del deumidificatore va sempre valutato perchè serve, tempi d’impiego e spazi a cui va adibito. Infatti esistono varie tipologie di deumidificatori, con funzionalità aggiuntive. Oltre al compito principale di riduzione dell’umidità, svolgono altre attività inerenti il trattamento dell’aria come, ad esempio, la sua purificazione, il riscaldamento e numerosi altri aspetti minori che incidono sul prezzo finale.
Una funzione integrabile con il deumidificatore e simile a quella svolta dai filtri è rappresentata dalla possibilità di ionizzare l’aria: in questo caso, l’aria in uscita dal deumidificatore viene arricchita con cariche negative (ioni), le quali, unendosi alle particelle di polvere, pollini, fumi, ecc. (normalmente cariche positivamente) formano composti che tendono a depositarsi sulle superfici, perdendo così la loro forma in sospensione. ideale per chi soffre di patologie respiratorie, ma anche semplicemente per migliorare significativamente la qualità dell’aria.
Il deumidificatore può essere dotato, come accennato, anche di funzionalità secondarie ma comunque utili come, ad esempio, la differenziazione dei livelli di potenza, il blocco dei comandi in caso di presenza di bambini in casa, oppure la programmabilità del funzionamento, controllo in modalità wireless per leggere lo stato di funzionamento o impartire comandi a distanza dal punto dove è situato il deumidificatore, ecc.
Rumorosità
Non è un fattore da sottovalutare. Soprattutto durante l’estate possono essere impiegati anche durante la notte e la rumorosità può quindi diventare fastidiosa.
L’emissione acustica dei deumidificatori è espressa in decibel (dB) e mediamente si aggira sui 45 dB. Al di sotto di questa cifra, siamo di fronte a deumidificatori relativamente silenziosi mentre, se ci avviciniamo a valori prossimi o anche di poco superiori ai 50 dB, è consigliabile l’uso del deumidificatore in condizioni sufficientemente isolate.
Scarico dell’acqua e filtri
Quando l’acqua raggiunge il livello massimo il deumidificatore si spegne automaticamente e, solitamente, segnala che il serbatoio è pieno. Per riempirsi la vaschetta impiega all’incirca dalle otto alle dodici ore. In alternativa si può installare un tubo esterno per il drenaggio continuo dell’acqua. In merito al tubicino in gomma, è bene sottolineare che deve essere regolarmente pulito all’interno per evitare la formazione di tappi provocati da eventuali muffe o insetti
Per l’acquisto più idoneo va quindi calcolato il tasso di umidità dell’ambiente. Deumidificatori troppo piccoli necessitano di uno scarico in tempi brevi, se si devono lasciare per ore incustoditi è opportuno orientarsi su modelli più grandi.
Attenzione: l’acqua di condensa scaricata dai deumidificatori va buttata (non è né potabile né riutilizzabile).
I filtri devono essere periodicamente puliti e sostituiti: per questo è meglio preferire quelli lavabili. Questa operazione è molto importante, poiché elimina la formazione dei depositi di polvere che si formano all’interno del deumidificatore, presso i quali possono anche annidarsi e conservarsi nel tempo gran parte delle spore fungine delle muffe, batteri e virus.