In questa guida spieghiamo come funziona la fossa settica e come fare la manutenzione.
Talvolta non è possibile collegare gli scarichi dei gabinetti alle fognature comunali: è allora indispensabile collegarli a una fossa settica, un particolare pozzo fatto di cemento armato o di poliestere rinforzato, a forma rotonda o più spesso rettangolare, per l’eliminazione delle acque nere. L’azione biologica della fossa si sviluppa per effetto del lungo percorso che le acque di rifiuto devono compiere nella fossa stessa. Essa è divisa in tre compartimenti per mezzo di separatori: il primo e il terzo partono dal soffitto e terminano vicino al fondo, il secondo, invece, parte dal fondo e termina vicino al soffitto.
Nella fossa le materie luride sono in parte gassificate: questo processo richiede la necessaria ventilazione, ottenuta mediante una griglia, che sbocca in una presa collocata sopra l’uscita della fossa, o mediante un tubo montato sulla fossa stessa. Una parte minima delle materie luride si deposita, invece, sul fondo, e presenta in superficie uno strato schiumoso, che deve sempre rimanere intatto in quanto contiene i batteri che provvedono alla biodegradazione delle materie luride, trasformandole in composti chimici innocui di alto potere fertilizzante.
La manutenzione di una fossa è minima: solo in caso di difettoso funzionamento occorre smontarla e pulirla con abbondante acqua, evitando l’uso di sostanze chimiche.