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Hai appena montato un termostato Perry e vuoi impostarlo senza passare la serata a premere tasti a caso? Sei nel posto giusto. In pochi passaggi puoi far dialogare il tuo impianto con il comfort che vuoi davvero, senza sprechi e senza ansie. E se ti stai chiedendo “da dove comincio?”, respira: l’ordine giusto rende tutto più facile.

Prima di iniziare: identifica modello e impianto
Non tutti i Perry sono uguali. Esistono termostati semplici con sola regolazione ON/OFF, cronotermostati con programmazione giornaliera o settimanale e modelli Wi-Fi che si gestiscono da app. Capire quale hai davanti è il primo passo pratico. Di solito lo vedi stampigliato sul frontale o nel vano batterie; una sigla come “1CR” o “1TX” ti mette già sulla pista giusta. Perché conta? Perché l’interfaccia cambia: sui modelli base imposti solo ora e temperatura, su quelli programmabili definisci fasce orarie, mentre i Wi-Fi aggiungono scenari, “Away”, grafici e tutto il resto. Se sei nel dubbio, un’occhiata al manuale del tuo modello aiuta a chiamare i tasti col loro nome e ad evitare giri a vuoto.
Un’altra domanda furba riguarda l’impianto: caldaia tradizionale o pompa di calore? Radiatori o pavimento radiante? Un impianto a bassa temperatura reagisce lentamente e ti chiede fasce ampie; con i radiatori puoi permetterti cambi più rapidi. Sembra teoria, ma qui si gioca mezza bolletta. E se il termostato ha contatti “puliti” o pilotaggio a 230 V, la scelta delle impostazioni di controllo (e dell’isteresi, tra poco ci arriviamo) cambia sensibilmente. Nei modelli recenti trovi anche indicazioni su alimentazione, relè e display che ti aiutano a capire quanto puoi chiedere al dispositivo senza metterlo in difficoltà.
Operazioni base: orologio, temperatura e modalità
Partiamo dall’ABC. L’orologio deve essere corretto, altrimenti la programmazione farà il suo dovere… all’ora sbagliata. Imposta giorno e ora seguendo il percorso sul display, di solito accessibile dal tasto “SET” o da un’icona a forma di ingranaggio. Appena l’orario è a posto, scegli la modalità. In “Manuale” imposti una sola temperatura che resta attiva finché non la cambi; in “Automatico” prendi per buono il programma settimanale. C’è poi la modalità “Antigelo” o “Away” che mantiene un valore di sicurezza quando la casa è vuota o sei in vacanza. Se stai testando la caldaia, la modalità manuale è la più rapida per capire come reagisce l’impianto; quando tutto fila, passi all’automatico e ti scordi dei bottoni per giorni.
La temperatura di comfort e quella ridotta sono il cuore operativo. Una combinazione classica è 20 °C per il comfort e 17 °C per la ridotta notturna; in case ben isolate puoi scendere di mezzo grado senza perdere benessere. Alcuni cronotermostati Perry riportano proprio la logica “Comfort/Eco” e ti chiedono solo quando usare l’una o l’altra, semplificando parecchio la vita a chi non ama i menù pieni di opzioni.
Programmazione settimanale senza stress
Hai impostato l’ora, sai quali temperature vuoi e adesso vuoi che il sistema faccia il pilota automatico. La programmazione settimanale funziona così: per ogni giorno decidi fasce orarie in cui vuoi il comfort e fasce in cui ti basta la ridotta. La parte che spiazza è capire quante fasce servono davvero. Risposta breve: meno è meglio. Due finestre di comfort al giorno (mattina e sera) bastano nella maggior parte delle case. Se lavori da casa, aggiungi un piccolo plateau centrale e il gioco è fatto.
La domanda che mi fanno più spesso è: “Devo programmare l’inizio un’ora prima per raggiungere la temperatura?”. Dipende dall’impianto. I radiatori ci mettono poco ad alzare i gradi; il pavimento radiante è un diesel e richiede anticipo. La regola pratica è testare due o tre mattine: se vuoi 20 °C alle 7:00 e ne hai 19,5 °C, anticipa di 20 minuti; se ti svegli già a 21 °C, posticipa. Non serve essere maniacali, ma un piccolo rodaggio iniziale ti evita stagioni intere a rincorrere mezzo grado.
Nei modelli Perry con menù a scorrimento, la sequenza tipica è scegliere il giorno, entrare in “PROG” e impostare l’ora di inizio e fine comfort, quindi confermare. Alcuni modelli ti permettono di copiare il programma da un giorno all’altro e poi rifinire: è una scorciatoia utile, non per pigrizia, ma per coerenza. Copi una volta, ritocchi solo dove cambia la tua routine.
Uso quotidiano: quando toccare e quando lasciar fare
Dopo una settimana di prova ti renderai conto che i ritocchi al volo sono normali. Hai amici a cena e vuoi più calore dalle 20 alle 23? Passi in manuale e imposti 20,5 °C, poi torni in automatico. Hai aperto finestre per cambiare aria e la caldaia ha ripreso a spingere come se nulla fosse? Attiva la funzione “blocco finestre” se la tua caldaia la supporta via contatto, oppure usa un semplice promemoria mentale: pausa di 10 minuti al riscaldamento quando spalanchi. Il termostato non sa se stai arieggiando o se hai rotto un vetro: sei tu la mente della coppia.
La modalità “Vacanza” è sottovalutata. Se parti tre giorni, non ha senso riprogrammare tutta la settimana. Imposti la durata e il valore “Away” (spesso intorno ai 14–16 °C) e alla data di rientro il termostato torna al programma normale. Nei modelli Wi-Fi la trovi sia nel menù del dispositivo sia nell’app, a colpo d’occhio. È una funzione che regala serenità, specie in montagna o nelle case di campagna dove temi il gelo.
Wi-Fi e app Perry: abbinamento e controllo smart
Se il tuo Perry è Wi-Fi, puoi gestirlo dallo smartphone. L’associazione è semplice: il termostato crea una rete temporanea, lo colleghi al tuo router e poi all’account app. Da lì vedi temperatura, stato del relè, programmi e consumi se hai anche il misuratore dedicato. È comodo non solo per le regolazioni da divano, ma per intervenire quando cambi piani all’ultimo minuto. Torni prima dal weekend? Disattivi “Away” dall’auto e ti accoglie una casa calda senza dover tenere tutto acceso per ore inutilmente.
Le schermate principali dell’app ti portano dove serve: vista rapida della temperatura, programmazione giornaliera, copia tra giorni, scelta del tipo di impianto e del tipo di controllo. Alcuni modelli offrono funzioni extra come geolocalizzazione per abbassare di qualche grado quando ti allontani e rialzare quando ti avvicini, un approccio morbido che evita picchi e lavora a piccole correzioni. Per l’abbinamento, segui il flusso guidato: una guida a video riduce errori di rete e ti evita di impazzire con le password.
Due parole sulla sicurezza di rete
Vale la pena dirlo: la configurazione Wi-Fi non è una gara all’ultimo click. Usa la tua rete principale sicura, evita reti ospiti con restrizioni strane, e se cambi router ricordati di aggiornare l’associazione. Quando l’app segnala “offline”, nove volte su dieci è colpa del Wi-Fi che ha cambiato nome o chiave. La buona notizia è che rifare l’associazione richiede pochi minuti e non cancella i programmi memorizzati.
Parametri avanzati: isteresi, offset e antigelo
Ti piace avere il controllo fine? Allora amerai tre parole: isteresi, offset e antigelo. L’isteresi è la “tolleranza” con cui il termostato accende o spegne l’impianto rispetto al setpoint. Se è troppo stretta, avrai molti cicli ON/OFF; se è troppo larga, vedrai oscillazioni percepibili. Una finestra tipica sta tra 0,3 e 1,0 °C, ma su pavimenti radianti è spesso sensato allargare un po’ per assecondare l’inerzia. L’offset corregge eventuali differenze tra temperatura letta e reale, utile quando il termostato è su una parete fredda o vicino a fonti di calore. Misuri con un termometro affidabile al centro stanza e, se necessario, applichi un offset di qualche decimo. L’antigelo è invece una temperatura minima “di salvezza” che il sistema mantiene per proteggere tubazioni e impianti; di solito è intorno ai 5 °C, ma alcuni modelli permettono di alzarla. Trovare questi parametri è semplice: li incontri nel menù “Setup” o “Opzioni” dei modelli più completi, sia a bordo macchina sia nell’app.
Tipo di impianto e tipo di controllo
Un dettaglio spesso ignorato è la scelta del tipo di impianto nel menù. Non è un’etichetta estetica: influenza la logica di controllo. Se selezioni “radiatori” o “pavimento”, il termostato può ottimizzare le reazioni, evitare cicli troppo rapidi o troppo lenti e gestire al meglio “comfort” ed “eco”. Alcuni modelli Perry lo mostrano chiaramente nelle impostazioni iniziali dell’app, insieme alla scelta tra controllo ON/OFF classico e altre logiche disponibili. Prendersi due minuti su questa schermata vale più di mille tentativi a caso.
Risoluzione dei problemi più comuni
Capita a tutti. Il termostato non comanda la caldaia anche se la temperatura è impostata più alta? Prima verifica che sia davvero in “Automatico” o “Manuale” e non in “Off” o “Antigelo”. Poi guarda il simbolo del relè sul display: se è acceso ma la caldaia non parte, controlla alimentazione e morsetti (o, meglio, chiama l’installatore se non sai dove mettere le mani). Se non si connette all’app, conferma che la rete sia a 2,4 GHz e che la password sia corretta; molti dispositivi domestici non amano le reti a 5 GHz pure. Se vedi letture di temperatura incoerenti, misura con un termometro a parte e, se serve, correggi con l’offset.
C’è anche il tema dell’autonomia. Nei modelli a batterie la durata tipica è di molti mesi; quando compare l’icona della batteria scarica, non aspettare che scompaia il display. Sostituire subito evita spegnimenti casuali e perdita dell’ora. Trovi indicazioni su tipo di pile e autonomia nel manuale del tuo modello, insieme a una mappa dei tasti e alle icone principali che, una volta decifrate, diventano la tua lingua franca con il dispositivo.
Manutenzione e sicurezza: piccole abitudini, grandi risultati
La manutenzione del termostato è minima, quasi invisibile. Tieni pulito il frontale con un panno asciutto, evita spray aggressivi e non ostruire le feritoie laterali perché lì passa l’aria che la sonda “annusa”. Se stai ritinteggiando la parete, proteggi il dispositivo con nastro e copertura: una mano di vernice sull’ingresso aria altera le letture come un cappotto in piena estate. E poi c’è la sicurezza elettrica: collegamenti, ponticelli e alimentazioni devono essere gestiti da personale qualificato. Non è un vezzo burocratico, è che stai interagendo con la parte che dialoga con la caldaia e con la rete. Le istruzioni lo ripetono a chiare lettere e vale la pena prenderle alla lettera.
Quando conviene il reset (e come farlo senza panico)
A volte la strada più breve è ripartire da zero. Se hai ereditato impostazioni misteriose o l’app resta in stato “incoerente”, il reset ai valori di fabbrica è un salvagente. Nei termostati Perry in genere lo trovi nel menù “Setup” come “Reset” o “Factory”, oppure tramite una combinazione di tasti tenuti premuti per qualche secondo. Prima di farlo, annota o fotografa le tue fasce orarie: così le ricrei in un attimo. Dopo il reset, ricomincia da orologio, modalità, temperature e programma base della settimana. È più veloce di quanto sembri e spesso risolve comportamenti bizzarri nati da tentativi accumulati negli anni.
Una tabella di marcia semplice per la tua casa
Se vuoi una traccia concreta, eccola in versione narrata. Imposti ora e giorno, definisci due temperature chiare (comfort ed eco), programmi due blocchi di comfort al giorno in settimana e uno più morbido nel weekend, controlli per due o tre giorni se l’anticipo è sufficiente, poi affini di 15–20 minuti se serve. In parallelo sistemi isteresi e offset in base a come reagisce l’ambiente. Se il termostato è Wi-Fi, associ l’app, nomini l’abitazione e attivi l’opzione “Away” per le assenze. Dopo la prima settimana… non tocchi più nulla, se non per occasioni speciali. Ti stupirà quanto poco c’è da fare quando l’impostazione iniziale è onesta e coerente con il tuo vivere la casa.
Un aneddoto per non prendersi troppo sul serio
Una lettrice mi scrisse a gennaio: “La sera ho freddo, al mattino sudo”. Aveva impostato tre fasce di comfort di un’ora ciascuna, convinta che “accendere” più spesso scaldasse meglio. Le ho suggerito di fare l’opposto: due fasce più lunghe, isteresi leggermente più larga e offset di +0,3 °C perché il termostato era su una parete esterna. Dopo tre giorni il messaggio è stato: “È diventato noioso… funziona”. Ecco il punto: la noia, in termoregolazione, è un complimento.
Domande ricorrenti che forse ti stai già facendo
Serve davvero l’app? Non è indispensabile, ma è comoda se hai orari variabili o seconde case. Posso usare lo stesso programma tutto l’anno? Sì, ma in mezza stagione potresti alzare la soglia di eco di mezzo grado per evitare accensioni brevi. Il pavimento radiante ha bisogno di una logica diversa? Ha bisogno di pazienza: fasce più ampie e meno oscillazioni. E se il termostato legge una temperatura che non sento realistica? Misura con uno strumento esterno e correggi con l’offset, poi rivedi la posizione del dispositivo se è in corridoio freddo o dietro una tenda pesante.
Conclusioni
Ora sai esattamente come impostare un termostato Perry senza perderti nei menù. Parti dall’orologio, scegli le temperature in modo sensato, programma con fasce coerenti alle tue abitudini, attiva “Away” quando non ci sei e usa isteresi e offset per rifinire.