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Dichiarazione per IVA Agevolata al 10 – Come Fare

Aggiornato il 29 Luglio 2025

Indice

  • Interventi che beneficiano dell’aliquota al 10 %
  • Soggetti coinvolti e obblighi di responsabilità
  • Contenuto essenziale della dichiarazione
  • Modello di Dichiarazione per l’IVA Agevolata al 10 %
  • Conservazione della documentazione e controlli
  • Sanzioni e rischi in caso di falsa o mancata dichiarazione

L’aliquota IVA ridotta al 10 per cento per gli interventi edilizi nasce dall’articolo 7, comma 1, lettera b) della Legge 23 dicembre 1999, n. 488, che ha stabilito in via permanente l’applicazione dell’aliquota agevolata alle prestazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguite su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata. La stessa disposizione è stata recepita nella Tabella A, parte III, del D.P.R. 633/1972 (Testo Unico IVA) e successivamente dettagliata dall’Agenzia delle Entrate con numerosi documenti di prassi, fra i quali la consulenza giuridica n. 11/2020.

Interventi che beneficiano dell’aliquota al 10 %

Rientrano nell’agevolazione le opere di manutenzione ordinaria (riparazione, rinnovo e sostituzione delle finiture) e straordinaria (interventi che senza alterare la volumetria rinnovano parti strutturali o impiantistiche); inoltre, il 10 % si estende al restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia di unità abitative e loro pertinenze. Per i cosiddetti “beni significativi” – ascensori, infissi, caldaie, impianti di climatizzazione, sanitari, ecc. – la riduzione si applica solo alla differenza fra il corrispettivo dell’intervento e il valore dei beni stessi quando quest’ultimo eccede metà dell’importo complessivo.

Soggetti coinvolti e obblighi di responsabilità

Il committente (proprietario, usufruttuario o conduttore) è tenuto a rilasciare al prestatore un’autodichiarazione che attesti il diritto all’aliquota ridotta, indicando il tipo di intervento e la natura residenziale dell’immobile. L’impresa o il professionista che emette fattura conserva la dichiarazione per dieci anni – termine ordinario di decadenza per gli accertamenti IVA – ed è responsabile dell’applicazione corretta dell’aliquota: in assenza di documento probatorio dovrà assoggettare l’operazione al 22 %.

Contenuto essenziale della dichiarazione

La dichiarazione per IVA agevolata, come spiegato nel dettaglio nella guida su Autocertificazioni.net, deve riportare: dati anagrafici del richiedente; ubicazione dell’immobile; estremi di eventuali titoli abilitativi (CILA, SCIA, Permesso di costruire); descrizione dell’intervento in riferimento all’art. 7, comma 1, lett. b) L. 488/1999; richiesta esplicita di applicazione dell’aliquota al 10 %; impegno a comunicare variazioni che facciano venir meno l’agevolazione; data e firma con allegata copia del documento d’identità. La forma può essere resa in carta libera oppure con firma digitale se trasmessa via PEC.

Modello di Dichiarazione per l’IVA Agevolata al 10 %

DICHIARAZIONE DELLO STATO LEGITTIMO
(art. 9‑bis, comma 1‑bis, D.P.R. 380/2001 e s.m.i. – Testo Unico dell’Edilizia)
‑‑ Per immobili realizzati in un’epoca nella quale non era obbligatorio il titolo edilizio ‑‑

Il/la sottoscritto/a __________________________________ nato/a a __________________________
Cittadinanza ___________________________ Codice Fiscale ________________________________

Residente in (via/piazza) _________________________________________ n. ______ CAP ________
Comune __________________________________________ Prov. ____________

Con studio in (via/piazza) ________________________________________ n. ______ CAP ________
Comune __________________________________________ Prov. ____________

Tel. ________________________ Ordine/Albo _______________________ n. iscr. ______ Prov. ___
□ P.E.C. (posta elettronica certificata) _________________________________________________

In qualità di tecnico asseverante incaricato dalla:
□ Ditta individuale _________________________________________________________________
□ Società _________________________________________________________________

assumendo la qualifica di **persona esercente un servizio di pubblica necessità**
(ai sensi degli artt. 359 e 481 c.p.),
avendo effettuato i necessari accertamenti urbanistico‑edilizi e il sopralluogo
e consapevole delle responsabilità penali in caso di dichiarazioni mendaci (artt. 75‑76 D.P.R.445/2000),

D I C H I A R A

che il fabbricato sito in _____________________________ via __________________________ n. ___
scala ___ piano ____ interno ___

censito al Catasto Fabbricati del Comune di ______________________
foglio n. ______ particella __________ subalterno __________

è oggetto di:
□ C.I.L.A. □ S.C.I.A. □ Permesso di Costruire

per la realizzazione delle seguenti opere:
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________

e risulta legittimo sotto il profilo urbanistico edilizio ai sensi dell’art. 9‑bis, comma 1‑bis,
D.P.R. 380/2001, in quanto:

• la tipologia costruttiva e i materiali impiegati consentono di datarlo a un’epoca anteriore
alla legge 17 agosto 1942, n.1150 (Legge Urbanistica), che introdusse l’obbligo della licenza edilizia
nelle aree già urbanizzate; oppure
• l’immobile è stato edificato prima del 12 settembre 1967 (Legge Ponte) fuori dal centro abitato,
quindi senza obbligo di titolo edilizio; oppure
• l’immobile, pur sorto prima del 12settembre1967 all’interno del centro abitato, è stato
successivamente legittimato da titoli edilizi come di seguito indicato:
________________________________________________________________________________

Documentazione probatoria allegata (art. 9‑bis D.P.R. 380/2001)

□ Estratto catastale di primo impianto
□ Riprese fotografiche / estratti cartografici _________________________________
□ Documenti d’archivio _____________________________________________________
□ Altro atto pubblico o privato _____________________________________________
□ Titolo/i edilizio/i che ha/hanno disciplinato l’ultimo intervento sull’immobile,
integrati con eventuali titoli parziali successivi ______________________________________
□ Note e precisazioni ______________________________________________________

Ai sensi dell’art. 34‑bis, comma 3, D.P.R. 380/2001, dichiara inoltre che:

□ non sussistono violazioni edilizie, poiché l’immobile rientra nelle tolleranze costruttive
del comma 1 dell’art. 34‑bis ed è quindi urbanisticamente conforme;
□ non sussistono violazioni edilizie, poiché l’immobile rientra nelle tolleranze dei commi 1 e 2
dell’art. 34‑bis (solo per immobili non soggetti a tutela D. Lgs. 42/2004);
□ sussistono le seguenti violazioni edilizie: __________________________________________

Si allega copia di un documento di identità in corso di validità.

Luogo ______________________________ Data ______________________________

_____________________________
IL TECNICO ASSEVERANTE

□ Documento timbrato e firmato in originale
□ Documento firmato digitalmente

Conservazione della documentazione e controlli

La dichiarazione, unitamente a eventuali permessi edilizi e contratti d’appalto, va conservata dall’impresa fino al decorso del termine di accertamento. In sede di verifica, l’Agenzia delle Entrate può richiederne l’esibizione insieme ai documenti tecnici che attestano la natura dei lavori. L’assenza di documentazione idonea comporta il recupero dell’imposta e delle sanzioni.

Sanzioni e rischi in caso di falsa o mancata dichiarazione

Se la dichiarazione è mendace o mancante, il fornitore risponde solidalmente con il committente del maggior tributo non versato e degli interessi; la sanzione va dal 90 % al 180 % dell’imposta, con possibile responsabilità penale per dichiarazioni fraudolente. Il committente che abbia indotto in errore l’impresa potrà subire a sua volta il recupero dell’IVA e l’applicazione di sanzioni amministrative.

Una corretta autodichiarazione, redatta secondo il modello sopra riportato e custodita insieme alle fatture, garantisce l’applicazione legittima dell’aliquota ridotta e mette al riparo sia il committente sia l’esecutore da contestazioni future.

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