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Questo tipo di utensile, costituito da una lama che si sfrega sul materiale, è utilizzato in diversi campi del fai da te. Esistono raschietti che servono soprattutto per sverniciare, e altri per rifinire.
Tipologie Raschietti
Spesso si utilizza qualsiasi tipo di strumento per sverniciare e togliere la colla: scalpelli da pittore per grattare la vernice, coltelli seghettati da muratore per togliere i rivestimenti del pavimento, vecchi utensili.
Tuttavia, sul mercato è disponibile tutta una gamma di raschietti e rasiere, ad un prezzo normalmente abbastanza ragionevole, destinati a questo o a quel tipo di lavoro. I raschietti servono quando è necessario mettere a nudo un supporto, togliendo un vecchio rivestimento, pulire o togliere delle macchie.
Il pittore utilizzerà un raschietto per piastrelle, costituito da un manico in plastica, in legno o metallo.
La lama, trattenuta da un supporto metallico, è generalmente regolabile (si può modificare l’ampiezza della sporgenza). Questo tipo di utensile è utilizzato soprattutto per pulire i vetri dopo la verniciatura dei listelli delle finestre.
Si trovano dei raschietti per piastrelle con larghezze di lama diverse (fino a 150 mm per gli utensili dei professionisti). La lama del raschietto è piuttosto fragile, per cui vi converrà scegliere un modello che preveda un proteggi-lama. Il raschietto “americano” è un utensile perfezionato e polivalente. Si tratta di un raschietto robusto, in metallo, la cui lama è articolata e presenta quindi diverse posizioni (per esempio: 3 lati affilati lisci e un lato affilato dentellato). Il raschietto americano permette di sverniciare superfici di legno, raggiungendo i punti di più difficile accesso, di pulire i parquet, i vetri e le piastrelle, ma anche di realizzare lavori di finitura sul legno. Si utilizzano inoltre dei raschietti triangolari, ogivali o a losanga per sverniciare muri, elementi in legno, persiane, ecc.
Il raschietto “per parquet” è dotato di due manici e assomiglia un po’ ad una grossa pialla. Comporta una lama robusta che si può più o meno inclinare. È destinato a pulire e sverniciare i listelli dei parquet.
In falegnameria, il raschietto è utilizzato per levigare il legno piallato e per togliere le schegge. Serve soprattutto per limare le porte o le finestre che sfregano o per preparare il legno alla verniciatura o all’inceratura. Il passaggio del raschietto può essere seguito dalla levigatura, ma a volte è sufficiente. Presenta il vantaggio di mettere in evidenza la venatura del legno.
Un raschietto da falegname è costituito da una semplice lama di acciaio (acciaio temprato semiduro).
L’utensile può essere molto robusto, con una lama spessa se si tratta di un raschietto del tipo da “bottaio”. Al contrario, i raschietti per finiture sono degli utensili di precisione. Se ne trovano con manico corto o lungo, e permettono di lavorare in tutte le situazioni. Le semplici lame rettangolari (rasiere) sono forse più facili da maneggiare e fanno parte dell’attrezzatura tradizionale del falegname o dell’ebanista. Delle lame con profili particolari permettono di raschiare nelle gole, sulle parti concave e convesse, nelle modanature, ecc. L’affilatura di un raschietto per finiture su legno è molto particolare. L’utensile funziona solo grazie al filo, vale a dire una sbavatura di metallo da una parte e dall’altra dello spigolo.
Per ottenerla, si preme il metallo contro una mola in rotazione.
I raschietti sono degli utensili piuttosto fragili, per cui dovrete riporli in uno scomparto separato nella cassetta degli utensili. I raschietti per sverniciare hanno un manico forato ed è quindi possibile appenderli (alcuni sono dotati di una protezione che impedisce al metallo di arrugginire).
Come Scegliere il Raschietto
Vediamo quali sono gli aspetti da considerare nella scelta di un raschietto.
Utilizzo previsto
La determinazione dell’utilizzo previsto del raschietto è fondamentale nella scelta dello strumento adatto alle tue esigenze. Per esempio, se il tuo obiettivo principale è quello di lavorare il legno, cercando di ottenere una finitura liscia e uniforme, avrai bisogno di un tipo di raschietto specifico per la falegnameria. Questi raschietti sono progettati per rifinire il legno, eliminando le imperfezioni senza danneggiare la superficie. D’altra parte, se il tuo scopo è quello di rimuovere vecchie vernici o residui di colla da superfici diverse, come metallo o plastica, potresti considerare raschietti con bordi più rigidi e resistenti. Questi sono progettati per resistere all’abrasione e ai materiali più tenaci. Inoltre, la forma e la dimensione dello strumento varieranno a seconda della precisione richiesta nel lavoro; per esempio, un lavoro dettagliato in spazi angusti richiederà raschietti più piccoli e maneggevoli. Considerare accuratamente l’uso previsto ti guiderà nella direzione giusta, assicurandoti di avere lo strumento più efficace per il compito che hai davanti.
Materiali
Quando si parla di raschietti, uno dei materiali più comuni è l’acciaio al carbonio. È resistente e ha un’ottima capacità di mantenere un bordo affilato. Però, l’acciaio al carbonio è soggetto a ruggine se non viene trattato o conservato adeguatamente. Quindi, se si lavora in un ambiente umido o si prevede di utilizzare il raschietto in situazioni in cui potrebbe entrare in contatto con l’acqua, potrebbe essere utile optare per un raschietto in acciaio inossidabile. Questo materiale è resistente alla ruggine e offre una buona resistenza e durata.
Un altro materiale che può essere utilizzato nella realizzazione dei raschietti è il bronzo. Il bronzo ha una certa flessibilità che può essere utile per lavori delicati o per superfici curve. Però, potrebbe non essere la scelta migliore per compiti pesanti o per lavori che richiedono una forte pressione.
La plastica, invece, può essere utilizzata per raschietti destinati a usi meno intensivi o specifici, come la rimozione di adesivi da vetri o superfici delicate. La plastica è leggera e non graffierà le superfici, ma potrebbe non essere adatta per lavori più pesanti o per raschiare materiali resistenti.
Forma e dimensione
La forma e le dimensioni di un raschietto sono aspetti fondamentali da considerare, poiché influenzano direttamente l’efficacia dello strumento per il lavoro specifico che si intende svolgere. La scelta corretta in termini di forma e dimensione può fare la differenza tra un lavoro ben fatto e uno mediocre.
La forma del raschietto determina in grande parte la sua funzionalità. Alcuni raschietti hanno bordi rettilinei, ideali per lavorare su superfici piane o per rimuovere residui da bordi squadrati. Altri hanno bordi curvi o angolati, ideali per lavorare in spazi ristretti, angoli o su superfici curve. Esistono anche raschietti con bordi combinati, offrendo maggiore versatilità. La scelta della forma dovrebbe basarsi sul tipo di superficie o sullo specifico compito che si prevede di svolgere.
La dimensione gioca un ruolo fondamentale nel determinare la portata e la precisione con cui si può lavorare. Raschietti larghi, ad esempio, sono perfetti per rimuovere grandi quantità di materiale da superfici ampie, come quando si raschia la vecchia vernice da un muro. Al contrario, raschietti piccoli e sottili sono adatti per lavori di precisione o per raggiungere spazi ristretti.
Spessore
Lo spessore del raschietto determina la sua flessibilità e robustezza. Un raschietto più spesso sarà meno flessibile e più robusto, rendendolo ideale per raspare superfici dure o rimuovere materiale spesso. D’altra parte, un raschietto più sottile sarà più flessibile, il che lo rende perfetto per superfici delicate o per lavori di finitura.
Per superfici dure, come il legno grezzo, un raschietto più spesso può essere ideale perché ha la robustezza necessaria per rimuovere il materiale senza piegarsi o rompersi. Per lavori di finitura o per superfici più morbide, un raschietto sottile potrebbe essere più adatto, poiché la sua flessibilità permette una rimozione del materiale più delicata e controllata.
Un raschietto spesso tende ad avere una maggiore durata, resistendo meglio alle sollecitazioni meccaniche. Però, anche se un raschietto sottile potrebbe sembrare meno resistente, quando usato correttamente e per il giusto scopo, può durare a lungo e offrire prestazioni eccellenti.
Un raschietto spesso potrebbe offrire una migliore presa e controllo, soprattutto quando si affronta un lavoro che richiede una certa forza. Al contrario, un raschietto sottile, essendo più leggero, potrebbe essere più maneggevole per dettagli fini o lavori di precisione.
Impugnatura
L’impugnatura del raschietto è uno degli aspetti fondamentali da considerare quando si sceglie questo strumento, poiché influisce direttamente sulla maneggevolezza, l’efficienza e la sicurezza d’uso. Di seguito, approfondiamo le considerazioni da tenere a mente riguardo all’impugnatura del raschietto.
Una buona impugnatura dovrebbe permettere di utilizzare lo strumento per periodi prolungati senza causare affaticamento o fastidio. Questo è particolarmente importante per coloro che utilizzano il raschietto frequentemente o per lunghi periodi. Un’impugnatura ergonomica segue la forma naturale della mano e distribuisce uniformemente la pressione, riducendo il rischio di vesciche o tensioni muscolari.
L’impugnatura può essere realizzata in vari materiali, come legno, plastica o gomma. Mentre le impugnature in legno offrono un aspetto classico ed elegante, possono diventare scivolose se bagnate. Le impugnature in plastica o gomma, invece, tendono a offrire una presa migliore, soprattutto in condizioni di umidità. Alcuni raschietti presentano anche impugnature rivestite in materiali antiscivolo per garantire una presa sicura in ogni situazione.
Un’impugnatura ben progettata può aiutare a prevenire incidenti, garantendo una presa sicura e stabile. Questo è essenziale quando si raspa con forza o si lavora su materiali resistenti, poiché una presa scivolosa o instabile potrebbe causare lesioni.
La dimensione dell’impugnatura dovrebbe adattarsi bene alla mano dell’utente. Una impugnatura troppo grande o troppo piccola potrebbe compromettere il controllo dello strumento. Inoltre, il peso dell’impugnatura influisce sull’equilibrio generale del raschietto, un’impugnatura troppo pesante potrebbe rendere lo strumento sbilanciato, mentre una troppo leggera potrebbe non fornire la resistenza necessaria per alcune operazioni.